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Trovati 3799 documenti.

Il cigno nero. Come l'improbabile governa la nostra vita
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Taleb, Nassim Nicholas - E., Nifosi

Il cigno nero. Come l'improbabile governa la nostra vita

Il Saggiatore, 02/04/2015

Abstract: Cosa pensarono gli europei quando, giunti in Australia, videro dei cigni neri dopo aver creduto per secoli, supportati dall'evidenza, che tutti i cigni fossero bianchi? Un singolo evento è sufficiente a invalidare un convincimento frutto di un'esperienza millenaria. Ci ripetono che il futuro è prevedibile e i rischi controllabili, ma la storia non striscia, salta. I cigni neri sono eventi rari, di grandissimo impatto e prevedibili solo a posteriori, come l'invenzione della ruota, l'11 settembre, il crollo di Wall Street e il successo di Google. Sono all'origine di quasi ogni cosa, e spesso sono causati ed esasperati proprio dal loro essere imprevisti. Se il rischio di un attentato con voli di linea fosse stato concepibile il 10 settembre, le torri gemelle sarebbero ancora al loro posto. Se i modelli matematici fossero applicabili agli investimenti, non assisteremmo alle crisi degli hedge funds. Questo libro è dedicato ai cigni neri: cosa sono, come affrontarli, in che modo trarne beneficio.

Città ribelli. I movimenti urbani dalla Comune di Parigi a Occupy Wall Street
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Harvey, David

Città ribelli. I movimenti urbani dalla Comune di Parigi a Occupy Wall Street

Il Saggiatore, 13/11/2015

Abstract: Un secolo e mezzo prima che Occupy riempisse le strade e le piazze del mondo, la città moderna era già fucina di idee rivoluzionarie, e fu dallo spazio urbano che soffiarono i primi venti del cambiamento sociale e politico. Da sempre le città sono teatri che mettono in scena il pensiero utopico, ma anche centri di accumulazione capitalistica, e quindi spazi di conflitto contro quei pochi che, controllando l'accesso alle risorse comuni, determinano la qualità della vita di molti. L'urbanizzazione ha giocato un ruolo primario nell'assorbimento del surplus di capitale, alimentando processi di "distruzione creatrice" che hanno sottratto alle masse il diritto di costruire e ricostruire le proprie città. Questo conflitto latente è esploso periodicamente in grandi rivolte popolari, come nella Comune di Parigi del 1871, a seguito della riconfigurazione urbanistica voluta da Napoleone III e realizzata da Haussmann, quando i cittadini espropriati si sollevarono per imporre il governo rivoluzionario sulla capitale. O come nel 1968, con i grandi movimenti sociali urbani che agitarono Chicago e Berlino, Praga e Città del Messico, o ancora, nell'estate 2011, con i riots che hanno bruciato le periferie di Londra e con l'ondata di indignazione contro il potere finanziario che ha scosso America ed Europa. "Città ribelli", unendo rigore scientifico e passione politica, ripercorre la storia delle città come centri propulsori della lotta di classe e dei movimenti di riappropriazione dei diritti collettivi. Partendo dal saggio cruciale di Henri Lefebvre "Il diritto alla città", David Harvey esplora gli effetti delle politiche neoliberiste sulla vita urbana negli ultimi trent'anni; le modalità con cui la schiavitù del debito immobiliare ha paralizzato il ceto medio, le classi povere e le minoranze; il progressivo restringimento dello spazio pubblico per la cittadinanza a vantaggio delle cattedrali del business. Per approdare, infine, al quesito fondamentale: in che modo, in tempi di crisi, possiamo riorganizzare le città perché siano socialmente ed ecologicamente più giuste?

Economia. Istruzioni per l'uso
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Chang, Ha-Joon

Economia. Istruzioni per l'uso

Il Saggiatore, 06/10/2015

Abstract: Individui egoisti e perfettamente razionali, mercati che si regolano da soli, sacrifici necessari: l'economia è davvero "la scienza triste"? Certo sembrerebbe meno triste, se gli economisti parlassero in modo più chiaro, muovendo dalla realtà quotidiana delle persone in carne e ossa anziché da modelli astratti e intricati, severi nella loro ineluttabilità. Ma il punto è che l'economia non è una scienza come la chimica o la fisica, nelle quali tutte le domande hanno una sola risposta. L'economia è una questione politica, in cui non esistono verità oggettive e ogni teoria implica giudizi morali diversi, privilegia gli interessi di gruppi diversi e prescrive scelte politiche diverse. Dopo il best seller internazionale 23 cose che non ti hanno mai detto sul capitalismo, Ha-Joon Chang propone un manuale economico arguto e irriverente, pensato per essere compreso da tutti eppure mai superficiale. L'obiettivo non è spiegare al lettore che cosa pensare, ma in che modo pensare riguardo all'economia. Mai come oggi, immersi in una recessione epocale che tocca da vicino le nostre vite, i grandi temi dell'economia possono essere compresi soltanto in una prospettiva aperta e plurale: la storia del capitalismo, con le sue crisi e le sue età dell'oro; i concetti di crescita e sviluppo, scambio, reddito, consumo, povertà e disuguaglianza; i meccanismi della produzione e l'impronta della tecnologia; la centralità del lavoro e le cause della disoccupazione; il funzionamento del sistema bancario e il predominio della finanza speculativa; il ruolo dello stato – "minimo" o interventista? – e i comportamenti – non sempre razionali – degli individui. Chang rispolvera i più preziosi strumenti teorici di ciascuna scuola economica, sepolti nei meandri del conformismo neoliberista: dai classici agli istituzionalisti, da Marx a Schumpeter, dagli austriaci a Keynes, passando per le tradizioni comportamentale e sviluppista, ogni corrente di pensiero offre spunti illuminanti. Economia. Istruzioni per l'uso, però, è anche e soprattutto una guida pratica, che offre un'ampia mole di informazioni e dati reali tanto sui paesi più ricchi quanto su quelli in via di sviluppo; un ricchissimo repertorio di strumenti per orientarsi nelle sconcertanti trasformazioni del nostro tempo, senza deleghe a "tecnici", politicanti e apprendisti stregoni.

Erba Volant. Imparare l'innovazione dalle piante
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Bruni, Renato

Erba Volant. Imparare l'innovazione dalle piante

Codice Edizioni, 22/10/2015

Abstract: Si chiama biomimetica, ed è il metodo per studiare e imitare la natura garantendo all'uomo innovazioni efficaci e sostenibili. Così, le felci da appartamento che assorbono sostanze nocive diventano un modello per la depurazione dell'aria, mentre gli adattamenti sviluppati da alcune piante per resistere nei deserti forniscono idee per raccogliere acqua piovana e conservare vaccini senza frigorifero. In altri campi, osservare il regno vegetale può aiutare a progettare reti per lo scambio d'informazioni, a pianificare nuovi approcci al marketing, a sviluppare architetture leggere ecosostenibili, a ottenere la fotosintesi artificiale. In nove racconti/saggi che hanno per protagonista una società di consulenza molto particolare, Renato Bruni ci mostra come gli insegnamenti del regno vegetale possono venire incontro ad alcune nostre esigenze.[BIO]Renato Bruni è professore associato in botanica/biologia farmaceutica presso il dipartimento di scienze degli alimenti dell'Università di Parma. In laboratorio si occupa dei metaboliti secondari delle piante e dei loro impieghi, mentre in rete cura il blog Erba Volant, raccontando come lo studio delle piante e dei loro effetti sia una cosa più difficile di quanto si creda. Anche per questo, più conosce le piante e più si convince che siano bestie complicate.

Guida alla Roma ribelle
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AA. VV.

Guida alla Roma ribelle

Voland, 28/09/2015

Abstract: prefazione di Alessandro Portelli La vocazione sovversiva e libera di Roma raccontata attraverso alcuni luoghi ribelli sparsi un po' ovunque nella città. Un inedito percorso della memoria che parte da Menenio Agrippa e dalla Basilica di Massenzio, passa per Giordano Bruno, il Cimitero acattolico, la Repubblica Romana, i quartieri popolari dove nacque e crebbe la Resistenza, e arriva nelle piazze dei punk e degli artisti, nei punti di ritrovo dei movimenti studenteschi, nelle occupazioni delle case e nei luoghi di cultura. Una guida sorprendente arricchita dalle testimonianze, tra gli altri, di Ascanio Celestini, Carlo Lizzani, Giovanna Marini.

Il libro dei personaggi letterari. Da Lolita a Montalbano, da Gabriella Harry Potter
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Stassi, Fabio

Il libro dei personaggi letterari. Da Lolita a Montalbano, da Gabriella Harry Potter

minimum fax, 09/11/2015

Abstract: Zivago, il principe di Salina, Dona Flor, Zuckerman... Non esistono grandi storie senza grandi personaggi, e i personaggi letterari a loro volta sono gli speciali compagni di viaggio che portiamo con noi per una vita intera. Fabio Stassi ci regala un'imperdibile galleria dei più grandi eroi letterari dal dopoguerra a oggi, dando una nuova voce ai protagonisti dei romanzi più amati, che in queste pagine prendono magicamente la parola per presentarsi al lettore. Un coro di narrazioni, una partitura inedita, una mappa per ritrovare i nostri personaggi preferiti o per incontrarne di nuovi, facendoci conquistare dalla fantasia di uno dei più talentuosi narratori italiani.Marcovaldo • Holly Golightly • Malaussène • Zorba • Stoner • Zazie • Barney Panofsky • Olive Kitteridge • Limonov • Gugliemo da Baskerville • Palomar • Pereira • Evita • Pepe Carvalho • Herzog • Aureliano Buendía e tanti altri...

Il libro dell'incontro. Vittime e responsabili della lotta armata a confronto
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Ceretti, Adolfo - Bertagna, Guido - Mazzucato, Claudia - Mazzucato, Claudia - Ceretti, Adolfo - Bertagna, Guido

Il libro dell'incontro. Vittime e responsabili della lotta armata a confronto

Il Saggiatore, 15/10/2015

Abstract: Questo libro cambia la storia d'Italia. L'incontro di cui parla – fra vittime e responsabili della lotta armata degli anni settanta – è infatti destinato ad avviare un radicale cambio di paradigma storico: non si potrà più guardare agli "anni di piombo", ai loro fantasmi e incubi, con gli stessi occhi; né si potrà tornare a un'idea di giustizia che si esaurisca nella pena inflitta ai colpevoli. Le prime pagine ancora oggi dedicate alla lotta armata e alle stragi, le centinaia di libri pubblicati, i film, le inchieste dimostrano non tanto un persistente desiderio di sapere – comunque diffuso, anche a causa di verità giudiziarie spesso insoddisfacenti –, ma anche e soprattutto un bisogno insopprimibile di capire, di fare i conti con quel periodo, fra i più bui della nostra storia recente. È proprio muovendo dalla constatazione che né i processi né i dibattiti mediatici all'insegna della spettacolarizzazione del conflitto sono riusciti a sanare la ferita, che un gruppo numeroso di vittime, familiari di vittime e responsabili della lotta armata ha iniziato a incontrarsi, a scadenze regolari e con assiduità sempre maggiore, per cercare – con l'aiuto di tre mediatori: il padre gesuita Guido Bertagna, il criminologo Adolfo Ceretti e la giurista Claudia Mazzucato – una via altra alla ricomposizione di quella frattura che non smette di dolere; una via che, ispirandosi all'esempio del Sud Africa post-apartheid, fa propria la lezione della giustizia riparativa, nella certezza che il fare giustizia non possa, e non debba, risolversi solamente nell'applicazione di una pena. Il libro dell'incontro racconta questa esperienza, accostando una rigorosa riflessione metodologica alle vive voci dei protagonisti, alle lettere che si sono scambiati negli anni, alle loro parole fragili, pronte al cambiamento, alla loro ricerca di una verità personale e curativa che vada oltre la verità storica e sappia superare ogni facile schematismo. Perché solo cercando insieme la giustizia, la si può, almeno un poco, avvicinare.

Il silenzio del lottatore
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Milone, Rossella

Il silenzio del lottatore

minimum fax, 03/09/2015

Abstract: Una ragazzina scopre l'attrazione ascoltando i racconti di una vecchia che si aggira come un cieco nei labirinti della memoria. Una bella adolescente sperimenta come il sesso, oltre a essere uno strumento di piacere (e di potere), possa portare senza volerlo a tradire le amicizie. Una ragazza appassionata lotta per quello che si illude sarà l'amore della sua vita. Un'altra, disposta a soffrire ma soprattutto capace di ferire, cerca di ritrovare la propria strada dopo un disastro sentimentale. Una donna nel pieno degli anni si mette di fronte al proprio matrimonio come davanti a uno specchio, e cerca di salvarlo. Il silenzio del lottatore è una meravigliosa educazione sentimentale e al tempo stesso una raccolta di racconti in cui sensualità, durezza, dramma, cauta e segreta speranza danno vita a una narrazione in grado di parlare a ognuno di noi. Nelle storie della Milone – che ha studiato alla scuola di Alice Munro e di Elizabeth Strout – è soprattutto il senso di sfida, il gusto per la scoperta, la coraggiosa e continua apertura verso il futuro a farne forse la scrittrice che in Italia stavamo aspettando da anni.

Il viaggio d'inverno di Schubert. Anatomia di un ossessione
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Bostridge, Ian

Il viaggio d'inverno di Schubert. Anatomia di un ossessione

Il Saggiatore, 05/11/2015

Abstract: Nel 1825, in tournée a Salisburgo, Schubert scrive al fratello di aver creato una forma d'arte inedita: "La maniera in cui Vogl canta e io eseguo l'accompagnamento, dando corpo a un unico interprete, è qualcosa di nuovo e mai udito". Nasce il Lied moderno: qualcosa di "perfetto" che sublima una pratica popolare e la indirizza verso la sua completa metamorfosi, quel Canto della Terra di Mahler che non vede più confini fra art song e sinfonia. Schubert compone i ventiquattro Lieder per voce e pianoforte di Winterreise, Viaggio d'inverno, tra il 1827 e il 1828, verso la fine della sua breve vita, musicando le poesie che Wilhelm Müller aveva pubblicato nella rivista, sospetta al governo prussiano, Urania e nei Deutsche Blätter. Inizia qui la storia di un'opera tra le più note e frequentate – da interpreti e ascoltatori – della musica cosiddetta classica. Ian Bostridge, uno dei massimi interpreti di Lieder di oggi, sedotto fin dall'adolescenza dalla Winterreise, ne esplora ogni aspetto. Racconta la trama, che Schubert stesso ha volontariamente sottratto, frammentato, rendendo il suo Wanderer – il suo viandante che cammina su strade innevate e ventose, bandito (o forse in fuga) da una casa calda e un tempo accogliente – un personaggio inquieto, fortemente byroniano, inevitabilmente affascinante. Affronta ogni emozione – perdita, dolore, solitudine, disperazione, ironia a volte – ingigantita dal paesaggio notturno e invernale, e la attraversa, viandante lui stesso nella musica di Schubert. La lettura supera la suggestione personale, per aprirsi al mondo che ha creato la Winterreise e al mondo che l'ha accolta, e ogni Lied diventa l'occasione per collocare l'opera nel suo contesto storico e trovare connessioni nuove e impreviste, letterarie, visive, psicologiche, scientifi che e politiche. E naturalmente musicali: in una composizione così estesa come quella del Viaggio d'inverno sono presenti schemi ricorrenti e artifici armonici che meritano di essere rilevati, e Bostridge lo fa con un approccio che si potrebbe definire fenomenologico, tracciando traiettorie soggettive e culturalmente connotate, piuttosto che catalogando modulazioni, cadenze, terzine, pianissimo e fortissimo. Al centro del Viaggio d'inverno di Schubert è la musica nella sua totalità, perché, come Müller afferma, "le mie canzoni vivono una vita a metà, un'esistenza cartacea di bianco e nero, finché la musica non soffia in loro la vita".

La scienza del linguaggio. Interviste con James McGilvray
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Chomsky, Noam

La scienza del linguaggio. Interviste con James McGilvray

Il Saggiatore, 19/11/2015

Abstract: Noam Chomsky è l'intellettuale americano più significativo degli ultimi cinquant'anni. Filosofoe pensatore politico, attivista nelle battaglie per i diritti umani, Chomsky ha costruito nel tempo un corpus imponente di scritti che spaziano dall'analisi dell'attualità statunitense alle ultime conquiste dell'intelligenza artificiale. Questi campi di indagine non hanno tuttavia distolto la sua attenzione da quella che rimane la costante più evidente del suo pensiero: la teoria linguistica, e in particolare la riflessione sull'origine, la natura e la funzione del linguaggio.In questo libro di interviste con James McGilvray – arricchito da un dettagliato glossario dei termini tecnici e da chiare appendici esplicative –, Chomsky ripercorre gli snodi centrali della sua teoria, secondo la quale il linguaggio è un sistema biologico evolutosi in un singolo individuo e in seguito trasmesso geneticamente alla sua discendenza. In questa visione, il linguaggio non è più un semplice strumento, ma diventa un elemento chiave della nostra natura. Anzi, è proprio il linguaggio a rivelare quanto c'è di autenticamente umano in noi enel modo in cui ci siamo evoluti.Con il tono persuasivo che da sempre lo contraddistingue, Chomsky parla in queste pagine– ideali tanto per chi vuole accostarsi per la prima volta al suo pensiero, quanto per chi desidera approfondirne i momenti fondamentali – del rapporto fra linguaggio e idee, dell'importanza della semplicità nell'elaborazione filosofica, del sapere e dell'apprendimento, e indaga con l'usuale lucidità e acutezza la relazione fra linguistica e politica, individuando il nesso che unisce due campi apparentemente così lontani in un impegno oggi più che mai urgente: quello per la libertà di ogni uomo.

La vita segreta dei gatti
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Celli, Giorgio

La vita segreta dei gatti

Il Saggiatore, 30/10/2015

Abstract: Venerati nell'antico Egitto dei faraoni, celebrati in alcune delle più suggestive poesie di Charles Baudelaire, amati perfino da un autore altrimenti refrattario ai contatti affettivi come H.P. Lovecraft, i gatti sono oggi gli animali domestici più diffusi nel mondo. E senz'altro i più fotografati, i più ripresi, i più condivisi sui social network, protagonisti inarrestabili di meme e video amatoriali che scalano le classifiche di YouTube e affollano le bacheche di Facebook. Ai gatti ha dedicato un libro piccolo e prezioso Giorgio Celli, etologo fra i più prestigiosi del nostro paese e "gattofilo impenitente". Fu proprio una gatta, Giuditta, ad accendere in lui, ancora bambino, l'amore per l'etologia. In queste pagine Celli descrive atteggiamenti e abitudini, movenze, sguardi, attento a registrare quell'inafferrabile, imprevedibile misteriosità che da sempre è sinonimo di gatti. Che fissino intenti angoli vuoti ai nostri occhi, o che spariscano per ore chissà dove, i segreti dei gatti rappresentano un magnete irresistibile per la curiosità umana. I gatti raccontati da Celli – burloni o permalosi, gelosi o riconoscenti, grassi o acrobatici, reazionari o proletari – sono al centro di storie a volte spassose, a volte commoventi, e offrono l'occasione al grande scienziato per riflettere e farci riflettere sul rapporto tanto speciale che ci lega a questi animali. La conclusione, sorprendente, è che – per riprendere un detto di Marcel Mauss – forse il gatto non è un animale domestico, ma il solo animale ad aver addomesticato l'uomo.

Lettere dalla notte (1950-1953)
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Sachs, Nelly

Lettere dalla notte (1950-1953)

Giuntina, 11/11/2015

Abstract: Queste lettere senza destinatario (inedite anche in Germania fino al 2010), che Nelly Sachs scrive nei mesi successivi alla morte della madre, contengono in nuce tutti i temi della sua maturità artistica. Nate nel momento della collisione tra il lutto personalee la tragedia della Shoah, si configurano come una sorta di meditazione lirica sul confine della vita: diario di una metamorfosi che descrive la morte non come una perdita ma come una nuova nascita. Se la mistica ebraica è lo sfondo imprescindibile di questo testo che affronta la morte e lo sterminio in una sfera teologica trascendente, non manca in esso la dura concretezza del reale, il quotidiano presente con tutto il suo carico di dolore e di solitudine.Nelly Sachs nasce a Berlino nel 1891 in una famiglia di ebrei colti e benestanti. Nel 1930 muore il padre e Nelly, figlia unica, rimane sola con la madre. Nel 1940 madre e figlia riescono a fuggire in Svezia. Finita la guerra cominciano ad arrivare le notizie della morte di familiari e amici nei campi di sterminio nazisti. Sono questi però anche gli anni in cui inizia quell'intensa attività poetica che durerà fino alla morte (nove raccolte di poesia e diversi testi teatrali). Dagli anni sessanta la fama di Nelly Sachs diventa internazionale e nel 1966 riceve il premio Nobel.

Memoriali sul caso Schumann
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Tuena, Filippo

Memoriali sul caso Schumann

Il Saggiatore, 12/11/2015

Abstract: Il 27 febbraio 1854, in piena crisi artistica ed esistenziale, Robert Schumann esce dalla propria abitazione di Düsseldorf e si butta nelle fredde, nere acque del Reno. Salvo per miracolo, viene affidato alle cure del dottor Richarz e internato nel manicomio di Endenich, dove rimarrà fino alla morte, perseguitato da voci incorporee che lo accusano di non essere l'autore della sua musica e solo occasionalmente visitato da allievi e protetti, fra cui il prodigioso Johannes Brahms. Non rivedrà mai più l'amata moglie Clara e i figli. Intorno a questa follia – e alle enigmatiche Variazioni del fantasma, che Schumann sosteneva gli fossero state dettate dallo spettro di Franz Schubert – Filippo Tuena costruisce un romanzo a incastro dalla presa magnetica, un congegno narrativo che dissimula la finzione come un raffinato trompe l'oeil ottocentesco e sfrutta sei punti di vista diversi – da un'anziana amica di Robert e Clara a Ludwig Schumann, affetto dallo stesso male delpadre – per sondare il mistero che ancora circonda gli ultimi anni di Schumann e i suoi rapporti con la moglie e con Brahms, l'allievo dal volto angelico arrivato nella vita della coppia sei mesi prima del tentato suicidio e destinato a giocare un ruolo centrale non solo nella vita del Maestro, ma anche nella storia della musica.Abilissimo come sempre nel mescolare verità storica e rielaborazione immaginifica, Filippo Tuena utilizza lettere, stralci di diari, partiture per raccontare una storia di arte e pazzia che ha i toni foschi di un romanzo gotico, e che attraverso la vicenda emblematica di Schumann esplora i rapporti della civiltà europea con la morte e l'aldilà, con la religione e la scienza, e da ultimo con la musica, "corpo spirituale del mondo", suo pensiero in scorrimento. Il risultato è un romanzo che si legge con la voracità di Dracula o L'abbazia diNorthanger, una storia di fantasmi la cui scoperta più spaventosa è l'impossibilità di capire fino infondo l'altro.

Piccolo Puxi. Saggio sulla lingua di una madre
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Spitzer, Leo - Babbi, Anna Maria - Salgaro, Massimo

Piccolo Puxi. Saggio sulla lingua di una madre

Il Saggiatore, 26/11/2015

Abstract: Il 22 maggio 1922 nasce Wolfgang, figlio di Emma e Leo Spitzer. Per il linguista e filologo tedesco è l'occasione irripetibile di applicare le sue vastissime conoscenze alla lingua del tutto speciale che una madre usa con il proprio figlio, con l'ulteriore vantaggio, in questo caso, di poter osservare il fenomeno da una distanza autenticamente privilegiata. Giorno dopo giorno, per quattro anni, Spitzer annota così su un taccuino i nomi con cui la moglie – apparentementeignara di questo prolungato scrutinio, ma in realtà consapevole del modo particolare con cui gli occhi del marito la seguono – chiama il piccolo Wolfgang, che in questo miracolo linguistico diventa Puck, Pückchen, Pucksi, Puxi; ma anche Bübi, Mausi, Katzi, o ancora Matschele, Kabäuschen, e Tüdülütchen e Schnützeling.I risultati di questa lunga e affettuosa osservazione – raccolti in questo saggio che è anche un memoriale partecipe di quei primi, intensi anni – mostrano come la lingua individuale di una madre diventi la lingua per eccellenza delle emozioni: l'intento, da subito dichiarato, è infatti evidenziare il modo in cui la madre evita il nome "ufficiale" del figlio per esprimere il suo amore attraverso una produzione linguistica autenticamente esuberante. Dalle variazioni più minute e quasi circospette, che giocano in modo appena avvertibile con pronuncia e accento, fino alle invenzioni più radicali, ai neologismi, ogni stato d'animo sembra richiedere la propria trasformazione linguistica, finché la lingua cessa di denotare un individuo e passa invece a connotarlo.Superficialmente lontano dai più poderosi saggi stilistici di Spitzer – come quelli dedicati a Proust, a Goethe, o alle lettere dei prigionieri di guerra italiani –, Piccolo Puxi rivela a una lettura attenta l'acribia, l'acume e la lucidità di sguardo che della lingua di Spitzer rappresentano, insieme alla ricchezza espositiva e alla felicità esemplificativa, le qualità più evidenti. Sono queste qualità, insieme all'ironia gentile e all'affetto che la compostezza dello studioso non riesce a offuscare, a fare del saggio qui raccolto un classico.

Poesia e fotografia
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Bonnefoy, Yves - Prete, Antonio - Cocco, Andrea

Poesia e fotografia

O barra O, 12/06/2015

Abstract: In queste pagine, Yves Bonnefoy indaga gli effetti dell'introduzione del processo fotografico sulla società, e in particolare sulle opere e il pensiero degli artisti che per primi, spesso inconsciamente, ne subirono la fascinazione. E lo fa a partire da un'attenta rilettura di testi quali Igitur di Mallarmé e La notte di Maupassant.Come rileva Antonio Prete nell'introduzione, tutti i grandi temi che attraversano la scrittura di Bonnefoy, "l'assenza e la presenza, la parola e l'immagine, lo sguardo e il visibile, la singolarità irripetibile del vivente e il caso, l'istante e il fuggitivo", vengono qui dispiegati per far luce su un passaggio chiave nella formazione della sensibilità moderna e cogliere, attraverso la lente della poesia, i pericoli e le potenzialità insite nell'invenzione di Daguerre.

Silenzio di Dio. È ancora possibile credere?
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Quinzio, Sergio

Silenzio di Dio. È ancora possibile credere?

Il Saggiatore, 27/09/2015

Abstract: Credere o non credere in Dio? La fede dell'uomo si scontra con numerose e angoscianti "ragioni per non credere": lo scandalo del male, la schiacciante trascendenza di Dio, la natura illusoria di ogni verità, gli sviluppi della scienza, la storia della Chiesa. In Silenzio di Dio, pubblicato per la prima volta nel 1982, Sergio Quinzio cerca risposte al terribile enigma. E gli stessi dubbi che intaccano la fede diventano altrettante ragioni per credere. Paradossale profeta - troppo laico per i cattolici e troppo cattolico per i laici -, Quinzio rifugge le analisi lunghe e tortuose procedendo per intuizioni, sintesi, frammenti. Coinvolge il lettore in una singolare e attualissima apologia del cristianesimo travestita da antiapologia, che è stata oggetto delle feroci critiche dei teologi più istituzionali, e insiste in un dialogo sempre diretto e serrato con Dio; mai nega la sua esistenza, e rileva piuttosto la miseria dell'uomo nei suoi confronti. In queste pagine il lettore non scoprirà un autore, ma un uomo: un novecentesco Pascal, in cui le riflessioni teologiche si intrecciano inevitabilmente ai motivi di un disagio autobiografico. Dal dubbio trarrà una consapevolezza: il nostro travaglio contemporaneo deriva dal fallimento di quella speranza di perfetta redenzione dal male e dal dolore promessa da Gesù Cristo. Per questo "la disperazione del mondo è pensabile solo all'interno della fede". E se per il cristiano c'è ancora una speranza, questa non può che risiedere in Dio.

Solo il mimo canta al limitare del bosco
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Tevis, Walter

Solo il mimo canta al limitare del bosco

minimum fax, 24/09/2015

Abstract: Siamo nel 2467 e da diverse generazioni sono i robot a prendere ogni decisione, mentre un individualismo esasperato regola la vita dell'uomo: la famiglia è abolita, la coabitazione vietata e ognuno assume quotidianamente un mix di psicofarmaci e antidepressivi, mentre le norme della Cortesia Obbligatoria dicono di non guardare l'interlocutore negli occhi. I suicidi sono in aumento, non nascono più bambini e la popolazione mondiale si sta estinguendo. Simbolo e guardiano dello status quo è Spofforth, androide di ultima generazione che insegue un suicidio impedito gli dalla sua programmazione. A lui si contrapporranno Paul Bentley, un professore universitario che, riscoperta casualmente la lettura dimenticata da tempo, grazie ai libri apprende l'esistenza di un passato e la possibilità di un'esistenza diversa, e Mary Lou, che sin da piccola ha rifiutato di assumere droghe pur di tenere gli occhi aperti sulla realtà. Tevis si muove dall'incrocio di queste tre diverse esistenze, dando vita a una distopia postmoderna sulle inquietudini dell'uomo, dove la tecnologia senza controllo si trasforma da risorsa a pericolo.

Solo, intorno al mondo
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Slocum, Joshua

Solo, intorno al mondo

Nutrimenti, 05/11/2015

Abstract: Il diario di navigazione più letto e famoso, uno dei grandi classici della letteratura di viaggio, in una nuova traduzione e con un'introduzione inedita di Björn Larsson. Lo straordinario racconto dell'impresa di Joshua Slocum a bordo dello "Spray": tre anni intorno al mondo, tra il 1895 e il 1898, per compiere la prima circumnavigazione del globo a vela e in solitario.

Gli dei e gli eroi della Grecia. Il racconto del mito, la nascita delle civiltà
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Kerényi, Károly

Gli dei e gli eroi della Grecia. Il racconto del mito, la nascita delle civiltà

Il Saggiatore, 16/09/2015

Abstract: Punto più alto della ricerca filologica e storica di Károly Kerényi sulla genesi e le forme della mitologia, Gli dèi e gli eroi della Grecia narra le vicende degli dèi, dalle origini del mondo alle complesse genealogie dell'Olimpo, e quelle degli eroi, figure "quasi storiche" e leggendarie, esseri umani che si incontrano e scontrano con la divinità. In un continuo rimando alle fonti originali greche, l'ascesa al potere di Zeus contro il padre Crono, gli amori di Afrodite e le lotte di Ares, la ribellione di Prometeo, le fatiche di Eracle e il dramma di Edipo prendono vita in una materia narrativa in continua evoluzione. L'autore, tra i più cari amici di Carl Gustav Jung – a legarli fu anche una lunga e fruttuosa collaborazione –, racconta gli antichi miti in una forma astratta dal tempo storico, e in cui le intenzioni e i significati dei testi mitologici sono letti in chiave archetipica, offrendo uno strumento di decodifica per la nascita della civiltà. Il Saggiatore porta in libreria un classico della storia delle religioni e degli studi sull'antichità. Riproposto in un unico volume, come nella prima edizione italiana del 1963, Gli dèi e gli eroi della Grecia è il capolavoro di un grande filologo per cui il testo è sempre indipendente e di per sé strumento di conoscenza: Kerényi esula dai limiti della narrazione storica per offrire al lettore un apparato mitologico organico, ma anche un affascinante romanzo cosmico sull'origine e sul destino dell'uomo.

L'anno del pensiero magico
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Didion, Joan

L'anno del pensiero magico

Il Saggiatore, 24/08/2015

Abstract: La vita cambia in un istante. Passa dalla normalità alla catastrofe. John Gregory Dunne, sposato da quarant'anni con Joan Didion, muore all'improvviso la sera del 30 dicembre 2003. Ed è così che per Joan inizia l'anno del pensiero magico. Un anno in cui tutto viene rimesso in discussione, riconsiderato, riformulato. Le idee sulla morte, sulla malattia, sul calcolo delle probabilità, sulla fortuna e sulla sfortuna, sul matrimonio e sui figli e sulla memoria, sul dolore, sui modi in cui la gente affronta o non affronta il fatto che la vita finisce, sulla fragilità dell'equilibrio mentale, sulla vita stessa. Una scrittrice ironica e graffiante, un'icona dell'America contemporanea racconta se stessa con sincerità, con crudezza, e racconta una storia d'amore. Le sue parole colpiscono nel profondo chiunque sappia che cosa significa amare qualcuno e perderlo. Pagine che scandiscono un rito di passaggio, che si affollano di riflessioni, letture, stralci di conversazioni, di stratagemmi per sopravvivere. Come quel pensiero magico che induce a credere di poter modificare ciò che è già accaduto, di poter tornare indietro, perché lui possa tornare indietro. Fino a che, dopo un anno e un giorno, Joan si rende conto, quasi suo malgrado, che qualcosa sta cambiando. Che guardando al tempo trascorso incontra ricordi in cui John non è più presente. Che è necessario, e giusto, lasciare andare i morti. Per poter sopravvivere. Per poter continuare a vivere.